Parlare di me, mi è sempre difficile e lo è anche adesso che lo sto facendo.
Da sempre, più naturale, semplice e immediato, è farlo sulla tela bianca.

Dipingo quello che sono, quello che sento, sono i colori, i gesti, i segni a parlare, loro, estensione naturale di ricordi, pensieri ed emozioni.
Come note stonate su pensieri pesanti raccontati in leggerezza, o come pensieri leggeri su mani pesanti.
Dipingere è avere fame, avere sete, mettersi a nudo, introspezione e scoperta.

Enrico Paolucci, straordinario artista, diceva “ Se non dipingo non sono”.
Niente di più vero, lo so, perché quando dipingo so chi sono.
Mi vedo e mi sento su ogni colata di colore, su ogni minuscola traccia, mi vedo, mi sento, ci sono, esisto.

Davanti alla tela bianca so chi sono, senza difese il bianco non mi fa paura.

n.chiapparini@hotmail.it

Lo spazio diventa pittura nell’arte di Naty Lorella Chiapparini e ne trasforma la corposità e la materia in vibratili e veloci segni istintuali. Nella pittura informale l’artista supera il concetto di corpo, di superficie per lasciare spazio all’espressione immediata che si fa luce e colore. Così è anche nell’arte di Chiapparini, in cui la rapidità d’esecuzione, senza ripensamenti, diventa fluido percorso sensoriale ed emotivo. Un’arte dello spirito, nel senso che l’insondabile presenza dell’uomo è lasciata al caso, al gesto pittorico, che ne testimonia la presenza, ma al di là di una realtà visiva e conosciuta. Anche i materiali assumono valenza di rottura e di anticonformismo: l’artista utilizza acrilici e malti, li fonde, ne coglie gli aspetti peculiari, valorizzandoli con sovrapposizioni casuali, eppure misurate da un equilibrio armonico musicale, ritmico. Questa calligrafia pittorica ricorda in parte la sintesi orientale di paesaggi zen, dove la forma lascia il posto all’idea, divenendo così pittura mentale. Naty Lorella Chiapparini utilizza anche macchie di colore per indicare un percorso ottico all’osservatore, lo guida all’esplorazione della composizione, tra vortici, onde, geroglifici contemporanei che altro non sono che l’immagine ‘imperfetta’ di un universo perfetto.

Guido Folco

Altrettanto innervata di una positiva energia, qui pittorica ma anche mentale, la proposta di Naty Lorella Chiapparini, che ci invita al cospetto di quadri informali sotto l’egida di una semplicità e spontaneità nella creazione che unisce il sentire e i materiali dell’arte con quelli ordinari della vita.

Giorgio Fedeli

La pittrice Chiapparini predilige invece la valorizzazione cromatica, stabilisce un  rigore negli interventi gestuali. L’immediatezza dei segni e la sapienza degli accostamenti del colore traduce il messaggio emotivo in una caleidoscopica esposizione di tonalità.

Silvia Vignati – Il Giorno

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